TONO DELLA PELLE NON UNIFORME: RIMEDI PER LA PELLE IPERPIGMENTATA
- 23 mar
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COS'E' L'IPERPIGMENTAZIONE?
Una problematica evidente sopratutto negli adulti è l’iperpigmentazione. Consiste in un colore non omogeneo dell’incarnato derivato dalla presenza di discromie; potremmo definirle come macchie di colore differente rispetto al comune colorito della cute. Il pigmento che descrive il colore della pelle, ma anche dei capelli, è la melanina, prodotta esclusivamente dai melanociti.
CAUSE
Le cause dell’iperpigmentazione della pelle sono da rivedere in svariati fattori: dai farmaci sistematici a quelli topici fino ai processi infiammatori come acne, cicatrici o eczemi. Importante è anche l’esposizione agli agenti fisici come le radiazioni ionizzanti o l’esposizione solare. Le radiazioni solari si dividono in UVB e UVA. In risposta ai raggi B, l’organismo induce la produzione di melanina al fine di proteggere la pelle; i raggi di tipo A (UVA), invece, maturano le cellule di melanina già presenti e ,dunque, non partecipano al processo di melanogenesi. A controllare la produzione di melanina intervengono gli MSH (l’ormone melanocito-stimolante). Se presente in livelli alti porta ad una maggiore pigmentazione cutanea.
RIMEDI
Il modus operandi per trattare l’iperpigmentazione si divide in tre punti. Un primo passo essenziale è la protezione solare. L’esfoliazone, inoltre, ritorna utile ancora una volta: sostanze esfolianti-leviganti hanno il fine di rimuovere la melanina in eccesso. In fine, bisogna lavorare sulla produzione stessa di melanina cercando di limitarla.
ESFOLIAZIONE CHIMICA E PRECAUZIONI
L’esfoliazione è un passaggio delicato e va fatto con i prodotti giusti adatti al proprio tipo di pelle (approfondisci qui l’argomento). Vengono utilizzati principi attivi come gli alfa-idrossiacidi, i beta-idrossiacidi o i derivati dell’acido retinoico. I primi due gruppi agiscono “sciogliendo” i legami tra i cheratinociti ricchi di melanina. L’AHAs più utilizzato è l’acido glicolico, consigliato in concentrazioni maggiori dell’8% e con un ph non superiore a 3. Appartenenti allo stesso gruppo, abbiamo l’acido lattico e l’acido mandelico, per un’azione più delicata. A seguire abbiamo il BHA per antonomasia: l’acido salicilico. Diviene molto vantaggioso in questo caso grazie alle sue proprietà cheratolitiche. Non a caso viene utilizzato in casi di ipercheratosi come calli in sinergia con altre molecole. Oltre alla sua funzione esfoliante è un valido alleato per il trattamento dei comedoni. Inoltre, alcuni di questi idrossiacidi vengono utilizzati anche nel peeling.
La differenza principale con l’esfoliazione sta nel fatto che vengono rimossi più strati di cellule e le concentrazioni impiegati sono decisamente più alte. Detto ciò, il peeling risulta esclusivamente di competenza medica.
Infine abbiamo i derivati della Vitamina A, o acido retinoico, vietato in cosmetica poiché di esclusiva competenza medica D’altra parte, vengono ampiamente utilizzati i suoi derivati, come il retinolo, per i loro effetti collaterali limitati: sono utilizzati per il miglioramento turn over cellulare seppur abbiano effetti schiarenti meno evidenti. Vanno chiarite, però, le giuste avvertenze. Dopo l’esfoliazione la pelle è privata del suo strato più esterno e di conseguenza diventa più sensibile all’esposizione solare. I rischi possono essere scottature o formazioni di melanomi. La protezione solare di conseguenza diviene di vitale importanza al fine di non trasformare l’esfoliazione da trattamento benefico, qual’è, a negativo.
DIMINUIRE I LIVELLI DI MELANINA
Ultimo e terzo passaggio per trattare la pelle iperpigmentata è la diminuzione della melanina. I principi attivi che trovano impiego in queste situazioni sono molteplici. Tra i più comuni ricordiamo l’acido azelaico, estratto da un fungo naturalmente presente nella nostra cute. Inibendo la sintesi di melanina ha un effetto schiarente sulla pelle. Di origine naturale sono invece il bakuchiol e l’acido cogico; seppur quest ultimo non venga più estratto dalla crusca bensì in laboratorio. Il primo inibisce la produzione di melanina, mentre il secondo ostacola il processo di melanogenesi bloccando gli ioni di rame presenti nell’enzima tirosinasi, indispensabile per la produzione di melanina.
ANTIOSSIDANTI
In conclusione, degni di nota sono gli antiossidanti. Come ci è noto, per produrre melanina è necessaria la presenza di ossigeno. I prodotti antiossidanti, limitando la sua disponibilità, ostacolano la sua produzione. Vanno citati gli estratti di tè verde, di acido ellagico e di vitamina C.
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